martedì 24 maggio 2011

Dove potrai dire con calma io sto colma a Stoccolma...

Partiamo da uno stereotipo: italiani e portoghesi sono fancazzisti, rilassati, e sempre in ritardo. Se abbiamo un appuntamento, arriviamo sempre dopo, fregandocene, perchè è nella nostra natura.
Ecco, voglio dire che questo non è vero del tutto. Noi non siamo in ritardo, siamo solo dei fottuti professionisti: possiamo arrivare in ritardo agli appuntamenti di poco conto, ma se la faccenda è importante riusciamo arrivare all'ultimo momento, ma arriviamo sempre, non molliamo mai!! Il prologo di questo post è solo per giustificare il treno preso al volo venerdì mattina alle 7 per andare a Stoccolma, dove chiaramente qualcuno ha rischiato di rimanere a Lund, ma siglando un nuovo record nel tragitto Sparta-Stazione...
Detto ciò, narriamo un po' di questo week-end nella capitale. Dopo un'abominevole dormita durante le 5 ore di treno (di una compagnia che tutti gli svedesi definiscono schifosa, ma che io pagherei per avere in Italia) arriviamo a destinazione, all'1 di pomeriggio, sotto un piacevole sole e un bastardissimo vento. Posata la roba nell'ostello, ci avventuriamo un po' a piedi per la città. Il primo impatto è fantastico, in quanto riesci a vedere per la prima volta una "vera" città in terra svedese. Durante la passeggiata per il centro arriviamo a incontrare tipici personaggi locali, quali una signora completamente vestita di verde con un pappagallo sulla spalla, o un tizio ubriaco marcio alle 4 di pomeriggio il quale racconta con emozione i suoi viaggi ad Amsterdam nel quartiere a luci rosse. Durante il pomeriggio, inoltre, ritrovo con piacere l'interesse per qualche Milf locale di notevole valore (il più delle volte vestita da vacca sul Suv del marito cornuto), cosa che a Lund era mancata in questi 4 mesi per l'elevata presenza di gente di giovine età.
Arrivati alla serata, decidiamo di iniziare con qualche birra in un locale con musica jazz dal vivo, con un gruppo che molto probabilmente se avesse avuto più fortuna adesso sarebbe in vetta alle classifiche per come suonava bene. Presi dall'indecisione per il locale per la cena, decidiamo così di optare per un McDonald, dopo un'astinenza personale di circa 6 anni in cui mi ero trovato benissimo e che mi è toccato interrompere contro la mia volontà. La scelta della serata ricade verso un locale con musica dal vivo. O, almeno, questa sarebbe l'idea, visto che in questa città alcuni locali hanno il limite di età a 23 fottutissimi anni (e pensando che i night hanno il limite a 18, non voglio sapere cosa possa succedere lì dentro), così, demotivati e distrutti, ci avviamo a giro per i pub della città, terminando il nostro tour in un pub irlandese con band dal vivo composta da 4 loschi personaggi 60enni dai capelli rossi e dall'ubriacatura facile.
Torniamo così in ostello, dove prima di andare a dormire ci sta sempre bene uno spuntino in cucina, chiaccherando con 3 spagnole riguardo il mio aspetto che, secondo il loro parere, ricorda molto quello di un indipendentista basco (dopo la laurea l'ETA sarà il mio nuovo obiettivo).
La notte viene arricchita da spettacoli di ogni genere. Divisi un due stanze, a me e al povero Goncalo capita la camera col simpaticissimo ragazzo che ha russato come una bestia tutta la notte, provocando tutti gli insulti che gli ho rivolto mentre cercavo di addormentarmi. Nell'altra, invece, la notte viene arricchita da una scopata occasionale tra un ragazzo e una ragazza molto probabilmente inglesi, molto probabilmente fradici, con tanto di amici che, venuti a conoscenza di quello che stava accadendo, hanno pensato bene di produrre un report fotografico della nottata.
Il secondo giorno viene passato ancora una volta a giro per Stoccolma, visitando posti, musei e parchi naturali, trovando anche un concerto dedicato a Jesus in un parco locale, nel quale una simpatica signora prima ha affermato che sembravamo svedesi, dopodiché al termine di una corta conversazione ci congeda con un "God bless you" (avrei voluto rispondergli "and with his spirit", ma mi sono trattenuto).
Tornati in ostello, il preserata viene trascorso a bere gin e a parlare con 3 ragazzi americani in giro per l'Europa. Tempo 5 minuti viene subito individuato che uno di loro è il tipico "personaggio da evitare", per la logorrea ogni oltre possibile limite umano. Decisi ad andare fuori, capitiamo prima nell'Hard Rock Cafè più triste della storia, dove il numero dei barman era di gran lunga superiore a quello dei clienti, per poi finire la serata in un locale di musica metal pesante. Sentendoci fuori luogo per i personaggi presenti, passiamo la serata a parlare con un gruppo di ragazze locali, arrivando alla conclusione che secondo loro l'Italia è meglio della Svezia perchè ci sono le macellerie. Anzi, giusto per riportare le esatte parole, "perchè ci sono quei posti dove appendono la carne al soffitto che gocciola sangue sul pavimento" (non so se  invece di una macelleria aveva visitato l'appartamento di un serial killer).
Il ritorno all'ostello coincide con l'ennesimo spuntino notturno, dove ritroviamo l'americano logorroico che era stato prontamente seminato dagli altri due, per ovvi motivi di salute personale.
Svegliati il giorno dopo, veniamo a conoscenza di un maledetto furto dei nostri biscotti digestivi per la colazione (spero si sia cacato addosso chiunque l'abbia fatto) e passiamo l'ennesima giornata a camminare per Stoccolma, giusto per finire del tutto le nostre scarpe e pure i nostri piedi. Il treno direzione Lund viene preso alle 6 di sera, dove il caso vuole che vicino a noi ci siano un ragazzo e una ragazza svedesi, ma entrambi di origine bosniaca, entrambi di Sarajevo, con cui è stata instaurata una piacevole conversazione di 3 ore riguardo di tutto e di più.
Il ritorno in appartamento è coinciso con una puntuale pioggia, ma con la grande soddisfazione di trovarmi iscritto a un gruppo a nome Pedro Barbosa. Queste sì che sono le soddisfazioni della vita...

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