giovedì 17 febbraio 2011

Perchè Klostergarden è sempre Klostergarden...

Dopo un mese e qualche giorno di permanenza in terra scandinava ho appurato che il miglior posto per ora per le feste rimane klostergarden. Anzi, per l'esattezza l'accoppiata klostergarden-austriaci è qualcosa di così perfetto che ricorda molto la mitica coppia d'attacco Vialli-Mancini....
Detto ciò, andiamo con ordine. Martedi, ore 20.30, ritorno a casa dopo altre svariate ore passate davanti a un pc all'università, aspettando che con qualche assurda convergenza astrale il progetto che devo fare si scriva da solo. Dopo una cena composta da un numero in doppia cifra di wurstel e pomodori, in cui anche la francese mi ha guardato con uno sguardo misto fra il disgustato e l'affranto, decido di collassare sul divano per mezz'ora a gustarmi i Griffin in inglese, perdendo ovviamente metà delle cazzate ma facendo finta di nulla e ridendo quando gli altri in cucina facevano lo stesso.
Arrivo così alle 9 e mezzo, pensando che forse sarebbe più opportuno chiamare qualcuno con una barella per trasportarmi in klostergarden visto lo stato comatoso in cui mi trovavo, ma preso da un'irrefrenabile grinta afferro 3 birre dal frigo (birre del market, quindi con un massimo di gradazione alcolica di 3.5%) e mi avvio col mio prode mezzo verso la meta.
Ora è bene aprire una parentesi. Anzi, spero che il Cape prima o poi (anche se ci credo il giusto) legga questo post, in quanto persona ferrata in materia. Qualcuno mi deve spiegare perchè in questa città, in qualsiasi luogo tu sia, a qualsiasi ora del giorno, in qualsiasi direzione tu stia pedalando, hai un vento di 80 km/h e -5° C sparato in faccia che ti fa arrivare a destinazione ogni volta con le labbria ghiacciate e le stallattiti (da non confondere con le stallagmiti, http://it.wikipedia.org/wiki/Stalattite) penzolanti dal naso. Spero che qualcuno ci faccia una tesi di laurea perchè l'argomento è alquanto interessante.
Una volta arrivato nel luogo del fattaccio, è inutile descrivere l'ambiente che si presenta davanti agli occhi, in quanto è lo stesso descritto in ogni altro post su questo blog. La differenza è che questa volta sono passato dal vodka-sprite al vodka-fanta, quindi forse nel giro di altri 2 mesi riuscirò a bere qualcosa di normale.
Appurato che alla festa era presente il 90% di Little Italy in Lund (9 persone, ndr) l'atmosfera è stata scaldata dal siparietto creato dal ragazzo austriaco special guest della serata, che ha avuto la geniale idea di inventarsi i fatti che quella era la sua festa di laurea e che si sarebbe sposato la settimana prossima (entrambe cose palesemente false, ma vabbè...), e che quindi la tradizione vuole che lui debba fare una cazzata e tutti i suoi amici lo debbano a sua volta seguire in altre cose senza senso.
In questo modo la serata è stata condita da scene tipo firmare il culo di un uomo con una penna, vedere un ragazzo sotto la doccia con i vestiti contentissimo per la sua situazione, e via discorrendo fino ad arrivare alle 2 e mezzo, quando mi accorgo che in tutta la stanza eravamo rimasti in 4 e non capendo perchè avevo un qualcosa di non identificato intorno al collo ma comunque bellssimo.




Arrivato alla conclusione che FORSE era ora di levarsi di torno, recupero in qualche modo giubbotto e mi avvio verso l'anatra pazza (traduzione del mitico studentato di Vildanden, stramaledetto posto).
Ricordi della serata: uno splendido hangover il giorno dopo, cercato di sedare con qualche migliaio di caffè e una serata passata dalle 8 alle 11 e mezzo in cucina collassato sull'ormai mio migliore amico in terra svedese chiamato 'sofa' guardando un mitico Scary Movie 1, che ogni tanto ci sta sempre bene...

Nessun commento:

Posta un commento